Di cosa stiamo parlando?
No, non di cadute rovinose improvvise, e neppure di capriole allegre sull’erba tenera e profumata di primavera.
Stiamo parlando di un’Associazione formata da signore accomunate dalla passione per creare merletti con il tombolo, antico strumento dell’arte femminile. La mia conoscenza di quest’arte risale al 1957, avevo solo 12 anni. Abitavo in un piccolo paese siciliano adagiato sulle rive del mar Ionio, attraversato da una ferrovia con un solo binario, dove correva un treno alimentato ancora con il carbone. A suo passaggio, sbuffando, lasciava dietro di sé nuvole di vapore e di nero fumo. Fu cosi che tra il profumo di zagare e la risacca del mare avvenne il primo incontro con i piccoli fuselli di legno tornito, dal peso impalpabile, con una piccola sede sulla cima dove stava avvolto un filo color neutro. Eseguendo un particolare intreccio dei fili e puntando gli spilli lungo un disegno, sopra una cuscino cilindrico, avrei dovuto realizzare un piccolo capolavoro. L’esperienza durò pochi giorni forse, o più sicuramente non riuscii a capire la tecnica, quindi mia madre preferì mandarmi ad imparare altre cose da una sarta; fini cosi, prima di iniziare, la mia carriera di merlettaia! Quei fuselli però, con lo stesso filo, non andarono perduti, mi hanno seguito sempre per quasi sessant’anni, attraverso spostamenti vari, traslochi di case, cambi di regione. Nel susseguirsi del tempo, in altre esperienze di lavoro, le mie mani hanno manipolato rocche e fusi di altro genere, avvolti da filati di varie tipologie, ed hanno eseguito intrecci di fili, semplici e complessi, osservando nascere tessuti e disegni per tanti, tanti anni. Intanto chiusi in un cassetto, fra gli altri attrezzi del cucito, i piccoli fuselli. Spesso mi invitavano al ricordo, fino ai nostri attuali giorni: anno 2012. Un giorno d’ottobre mi colpisce un piccolo annuncio sul giornale locale: “Ente Pro Loco Montemurlo promuove incontri di knit-cafè per lavori ad uncinetto e tombolo”. Sarebbe bello, mi dico, ma non sono più giovane, non ho più le giuste energie. Ci penso un po’ su, Ritaglio e conservo l’articolo. Lascio passare alcuni giorni nell’incertezza; poi decido. Dentro un sacchetto di plastica ormai bigio dalla polvere del tempo, ecco i miei fuselli! Cerco una borsetta adatta, una paio di forbici, un gomitolo di cotone, una scatola di spilli e “loro”, gli antichi compagni. Li ripongo con cura, ed ecco che li presento alla signora Stefania, maestra di Tombolo. Le racconto la storia e lei, con entusiasmo, mi sprona a “ridargli la vita” con lo stesso filo di quasi sessant’anni fa. La nuova avventura h inizio! Quindi ricapitolando….vivremo nuovamente un Capitombolo”.
4 febbraio 2013
Letizia Santanna
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Poesia di Anna Poletti…..l’emozione di un Filo
Un Filo
È solo un Filo
intreccio luminoso
trasparenze in ali di angeli e farfalle
petali di rose.
E’ soltanto un Filo,
ma puoi farne un fiocco che canti
la vita;
intreccio d’amore
che leghi due cuori
una trina che illeggiadrisce
il volto;
tintinnio di fuselli
e dondolar di cune.
Canzone della parabola
umana che si dispiega
in tanti legami
che rimarranno per sempre.
Eppure è solo un Filo!
Anna Poletti
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Un Filo e il suo segreto di Lucia Lasagni
È solo un Filo
caleidoscopio di vita,
fatica di mani laboriose,
pensiero creativo,
intreccio ordinato,
da donne generose
che creano legami
di Pace universale.
È solo un Filo
condotto da dita operose
con un ritmo che sa di eterno
guidato all’essenza vitale.
È solo un Filo
che perpetua il rito antico
cantilena di quiete
che pacifica memorie ritrovate.
È solo un Filo
che tramanda i suoi segreti
a chi sa coglierne i sussurri
e trasformarli in armonia.
19 maggio 2010
Lucia Lasagni
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Un incontro un Dono…
Durante l’itinerario della Vita, molti sono gli incontri: alcuni insignificanti, altri piacevoli e qualcuno doni che lasciano un segno positivo e caro ricordo. Ciò è stato l’incontro con Stefania. Da tempo desideravo l’imparare l’arte del pizzo di Cantù ma, pur cercando, non trovavo chi potesse insegnarmi questa tecnica che da origine a lavori tanto belli. Finalmente la signora Stefania tanto gentilmente si rese disponibile a esaudire questo mio desiderio. Sono ospite in una casa di riposo dove i giorni scorrono un po’ monotoni e se non hai qualche interesse sarebbero anche pesanti. Stefania, con sacrificio, mi venne incontro, venendo ad insegnarmi a domicilio. Con metodo semplice ed efficace mi iniziò a questa arte ed ora mi diletto a realizzare dei lavori soddisfacenti. Sono lieta di dichiarare che ella è una vera artista, rendendosi cara per la sua semplicità e affabilità. Sono avanti negli anni ma è proprio vero che Dio tiene in serbo per i suoi figli doni in ogni stagione della Vita. Cosi Stefania è stata un dono, le sono tanto riconoscente, e auguro che altre abbiamo la gioia di incontrarla.
Anna Paoletti
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Grazie a questo corso ho avuto la possibilità di conoscere l”arte antica e affascinante del Tombolo. Posso dire sia dal gruppo partecipante, sia dalla nostra insegnante Stefania Cinti, ho percepito conoscenze pratiche e anche umane che mi hanno coinvolto emotivamente. Ringrazio il Comune di Montale e mi complimento per la loro organizzazione.
Pistoia, 13 dicembre 2008 – Isabella Domeneghini
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Ciao sono Ambra,
la mia storia con il Tombolo
comincia un giorno di settembre 2008.
Facendo una passeggiata con mia figlia
alla manifestazione “Arte e Mestieri” di Montemurlo
mi sono fermata davanti al banchetto
dove c’erano dei lavori fatti al Tombolo:
mi hanno subito affascinato!
Parlando con l’insegnante Stefania,
mi sono iscritta al corso di Tombolo per uscire
di casa 2 ore, e ho visto che mi appassiona giorno dopo giorno, mi trovo bene, c’è una bella compagnia oltre a Stefania sempre disponibile
ho conosciuto delle persone stupende. Spero di continuare ancora nei prossimi corsi. Sono rinata, grazie di cuore.
2008, Ambra
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Sono tornata bambina
mi è tornata la voglia di creare,
di costruire con dei semplici fili
cose meravigliose.
A volte alzo la testa e penso: “Sono proprio io?”
Mi ritrovo ad un grande tavolo
(si, un tavolo rotondo), in compagnia di tante donne
di cui non conosco il nome, ma non importa,
quello che ci lega è solo questo filo che
ognuna di noi è concentrata a muovere
nel giusto movimento.
Rialzo la testa ancora incredula,
mi gusto questi movimenti che passano veloci,
veloci come la spola di un vecchio telaio.
Perché il Tombolo di questo si tratta.
Alzo la testa di nuovo, fermo le mani:
ho bisogno di Lei…aspetto un attimo…
è impegnata… è deliziosa… se i nostri
sguardi si incrociano senza chiamarla…
Lei dice: “Hai bisogno?”
e con le sue mani, due parole e la calma
(si la sua calma) si riparte.
18 aprile 2009, Carla Carmagnini
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Ciao a tutti, io sono Lorella, sono entrata nel mondo del Tombolo nel 2015. Mi sono avvicinata al “Tombolo” per caso. Stavo frequentando un corso di Rammendo Creativo e Vintage promosso dal Laboratorio del Tempo di Prato per le Donne disoccupate e mi sono imbattuta nella presentazione del Corso di Tombolo che si sarebbe tenuto di li a breve sempre presso il Laboratorio. Il corso era gratuito , ma ovviamente per frequentare il corso serviva l’attrezzatura che io non avevo. Ero molto titubante nel fare l’iscrizione proprio perché quando si pensa all’Arte del Tombolo si pensa subito che sia necessaria una attrezzatura costosa. All’atto dell’iscrizione la segreteria mi dice di non acquistare l’attrezzatura perché sarà l’insegnante che ci consiglierà. Ecco il merito di Stefania Cinti: l’aver reso accessibile a tutti una Arte Antica e Preziosa, in un certo senso rompendo un tabù. Decido di iscrivermi. Inizia il corso e sin da subito Stefania Cinti si adopera per rendere “L’Arte del Tombolo” il più semplice possibile e alla portata di tutti. E così, con una modica spesa e la disponibilità dell’insegnante io, insieme a tante donne e ragazze, iniziamo a lavorare questa arte antica. Un filo, solo un filo, che si intreccia tramite i fuselli seguendo il disegno dato fermando gli intrecci con gli spilli. Filo dopo filo, intreccio dopo intreccio, spillo dopo spillo, ed ecco che la forma del disegno prende vita. E’ come se intreccio dopo intreccio il tessuto che si crea acquisisca un’anima, un sentimento. L’Arte del Tombolo è una di quelle arti che divengono passioni e come dico sempre è una passione contagiosa, basta iniziare ed il tombolo si fa amare. Il primo lavoro che ci ha fatto fare Stefania è stata una Madonna. E’ stato bello vedere nascere sopra ad ogni tombolo una Madonna apparentemente uguale ma profondamente diversa a seconda di chi aveva intrecciato quei fili. Stefania ad ogni nostra incertezza è solita dire: “osserva il disegno, il disegno parla.” Ed è vero, il disegno che si deve seguire mostra il suo cammino e da le sue indicazioni su come proseguire. E’ un lavoro di pazienza che assorbe la tombolaia estraniandola dalle problematiche quotidiane e pertanto ha una funzione terapeutica. A fine corso la consegna degli attestati di frequenza e l’esposizione dei lavori eseguiti. Da allora non riesco più a smettere di lavorare con il tombolo, un passione che riesce a regalare emozioni, soddisfazioni, ma anche sfide continue che aiutano a mantenere viva la nostra stima. Ringrazio Stefania per la sua pazienza, la sua capacità di rendere tutto positivo. Con lei anche gli eventuali errori sono positivi perché lasciano traccia e memoria di insegnamento.
Grazie Stefania.
Lorella Forconi
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Il corso di Tombolo è stato momento di incontri molto piacevole e rilassante e grazie alla Stefania ho imparato questa tecnica cosi appassionante che difficilmente ne potrò fare a meno,
Pistoia, 13 dicembre 2008 – Lara
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Io ed il Tombolo? Ero sicura che non ci saremmo mai incontrati, ma neanche incrociati. Mia madre, che ama il pizzo di Cantù, e lo sa anche fare, quando mi propose solo di guardare come si incrociavano i fili, ebbe come mia risposta: “Ti ringrazio, ma non l’imparo mai, non fa per me, è complicato.” Ma ancora non conoscevo Stefania che con pazienza, dedizione e un ottimo metodo, in poche lezioni mi ha fatto provare la gioia di muovere i primi passi in quest’arte che mi affascina e mi appassiona sempre di più. E’ un lavoro che mi rilassa e mi dà soddisfazioni nel vederlo crescere sotto gli occhi e fra le dita.
Non posso dire altro che “GRAZIE, Stefania! Grazie per quello che fai e che ci trasmetti! Grazie per l’emozioni che proviamo quando stacchiamo dal tombolo un nostro lavoro e lo teniamo fra le mani…sembra che palpita!” E’ frutto del tuo e nostro impegno. Con me hai fatto un piccolo miracolo, e anche se ho ancora tantissimo da imparare e faccio errori, per me ogni lavoro è bellissimo e sono entusiasta di essermi affacciata a questo mondo”.
Con stima, affetto e gratitudine, Emma
Campi, 13 maggio 2012
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Grazie al “Laboratorio del Tempo” del Comune di Prato. Il Laboratorio del Tempo è un servizio del Comune di Prato aperto a tutti coloro che vogliono ritrovare il proprio tempo frequentando corsi. E’ proprio frequentando corsi di cucito che sono venuta a conoscenza del corso del “Tombolo”. Ero incuriosita dalla tecnica che avevo visto in televisione e così mi sono iscritta al corso. Frequentando il corso, mi sono resa conto che mi appassionava sempre di più e che riesce a rilassarmi essendo io una persona molto agitata. Ho avuto anche la fortuna di trovare una insegnante che è riuscita a trasmettere la sua passione per questa tecnica, facendomi appassionare ancora di più.
Carla Caterino, ottobre 2015
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Madonnina Santa,
nata da intrecci di fili, da mani insicure, ogni trama e ordito un pensiero, una preghiera, un sospiro, una lacrima…. Sei apparsa piano, piano sotto ai miei occhi e mi dicevi :”Vai avanti, tutto è possibile”. E il mio pensieri mi trasporta nel tempo che fu, mentre fuori era il caos, noi fanciulle cresciute dentro alla stanza che odorava di antico e tino, a prova di tedeschi (vedi Anna Frank), con le immagini alle pareti donne che sembrava osservassero il nostro operato, il tempo scorreva scandito dal tintinnio dei fuselli, che qualcuna forse per la fame ha chiamato “fusilli”, le nostre risate semplici e genuine ci trasformavano in donne di altri tempi, come se ci conoscessimo da sempre, lasciando fuori i nostri fardelli quotidiani. Intanto il tuo dolce profilo si scolpiva sulle traccie di un disegno ed il mio stato d’animo dona a te un’anima e di conseguenza un’espressione. Madonnina Santa accetta questo mio operato come fosse preghiera, con gli errori, con gli spazi vuoti, con le curve strette, le insicurezze, le debolezze, la poca costanza. Ogni fusello sia ogni fratello che incontrerò sulla mia strada che intreccerà la mia vita creando un disegno con il mio impegno degno del tuo onesto in paradiso.
Grazie Stefania
Deanna Ciardi, ottobre 2015
Cosa e’ il tombolo? Sensazioni ed emozioni di Lucia Scali
Sto a testa china e con le dita muovo i fuselli sul tombolo. Si sente un susseguirsi di tintinnii, un ritmico e continuo crepitio, una specie di musica prodotta da strumenti invisibili. Ogni movimento e’ guidato dal disegno, come lo spartito guida il pianista che percuote i tasti del pianoforte, o il suonatore d’arpa che ne fa vibrare le corde. La melodia, che esce armoniosa dopo tante ore di lavoro, e’ un pregiato merletto. Il tombolo e’ musica.
Le mani si muovono con costanza, con movimenti ripetuti e continui, ed intrecciano fili e fuselli sul tombolo. Le dita si muovono veloci, ed i fuselli ruotano tra di esse, eseguendo una danza complicata, ma armoniosa, come il ballerino ruota con la dama in una ballata popolare. Il tombolo e’ danza.
Direttore d’orchestra e scenografo e’ Stefania Cinti, che si fa carico di tramandare la nobile arte del tombolo, che non e’ un lavoro e nemmeno un passatempo, ma una vera passione. Cosi’ ci ritroviamo, una volta a settimana, in un Knit-cafe’, e, sotto la sua attenta guida, creiamo dei veri, piccoli capolavori.
Lucia Scali
Prato, 20 settembre 2018
Noi Donne e l’Arte
“Noi che sappiamo dare di noi stesse una piccola parte di ciò che siamo, noi che tratteniamo il tempo per ricominciare ogni giorno perché esso ci sfugge, noi che nell’amore riconosciamo noi stesse, riusciamo nelle cose, nei piccoli gesti quotidiani la grande virtù dell’arte dei gioco dei fili dei colori nelle nostre mani. Accarezzando con l’amore ciò che di più bello è in noi e creiamo per noi e per gli altri la vita di ogni giorno.
Aprendo gli occhi ( sono una dormigliona) leggendo di Tamara, di quello che riesce a realizzare e del suo successo al concorso Creare di Pietrasanta 2017 (ndr), mi è venuto di scrivere queste due righe. Ringrazio tutte siete una tavolozza di colori”
Daniela di Viterbo – 25 novembre 2018
Daniela fa parte della Scuola di ricamo L’ago di Capodimonte”.